Dopo la premiazione, che si è tenuta il 23 settembre nella Sala d’Arme a Palazzo Vecchio, il concorso Quirino Maggiore diventa un libro: le prime dieci opere classificate di tutte e tre le sezioni (narrativa, poesia, fotografia) sono state raccolte in una pubblicazione, edita da Tassinari.
Il premio dedicato al professor Quirino Maggiore, una delle figure più eminenti della nefrologia italiana e internazionale, che dal 1998 al 2000 ha diretto Nefrologia e dialisi dell’Ospedale Santa Maria Annunziata, è un esempio dell’importanza della medicina narrativa applicata alla nefrologia. È nato per iniziativa della onlus Santa Maria Annunziata di cui è presidente Beniamino Deidda mentre responsabile del Comitato organizzatore è Marco Lombardi, medico nefrologo dell'ospedale di Borgo San Lorenzo USL Toscana Centro
Racconta Lombardi: “Il Concorso Quirino Maggiore è un concorso annuale di Narrativa, Poesia e Fotografia, a tema libero, dedicato a tutti i pazienti nefropatici, a tutti i dializzati (emo o peritoneo), a tutti i trapiantati (di rene o doppio trapianto) del Paese. È nato dalla mia personale esigenza di approfondire ed approdare alla Medicina Narrativa per cercare di traghettarla in quel della Nefrologia, mio ambito di lavoro. A onor del vero assieme ad un amico nefrologo sardo ed al presidente dell’ANED, già nel 2017 avevamo creato sul Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche, che dirigo, una rubrica di Nefrologia Narrativa. Ma la prospettiva di ‘sfondare’ con la narrativa in nefrologia si è palesata subito di respiro troppo lungo… come cercare di bruciare le tappe? Il Concorso è nato così! In pochi intimi, che ringrazio col cuore, ci siamo dannati l’anima perché ci credevamo, ci crediamo e ci crederemo, ed eccoci qua. Intitolato al mio maestro ma che dico al maestro di tanti nefrologi, alcuni anche molto importanti, il concorso Quirino Maggiore nella sua prima edizione è stato dedicato ad un’altra figura di spicco nel mondo nefrologico, Franca Pellini, colei che ha creato la prima associazione di pazienti emodializzati in Italia: l’ANED”.
Il paziente nefropatico, che a causa delle notevoli difficoltà vissute in ospedale ed al proprio domicilio, alle restrizioni alimentari, alla complessità della terapia, oltre alle eventuali ore vissute in sala dialisi, viene sottoposto a disagi che spesso lo portano ad incorrere nella trasgressione e nel rifiuto della collaborazione, è senza alcun dubbio un soggetto che può trarre grande beneficio dall’approccio della Medicina Narrativa.
Con questo libro le narrazioni diventano testimonianza dell’attesa, la pazienza, le aspettative e la sofferenza di chi per la propria malattia o per quella di un proprio familiare, si è trovato a vivere difficoltà in ospedale o a casa propria, terapie lunghe e complesse, attese in sala dialisi.
Particolarmente sentita è stata la premiazione dei primi classificati delle tre sezioni del concorso, rispettivamente, narrativa, poesia, fotografia: Giuliana Musso con Elda, Francesca Olmari con L’attesa…distrazioni felici, Emanuela Metafonti con La speranza. Menzioni speciali sono andate anche a due filmati fuori concorso: Sentimantal, girato dalla artista Alessandra Caccia di Milano, e Ho conosciuto il dolore di Giuseppe Meliambro di Reggio Calabria, ispirato dalla omonima canzone di Roberto Vecchioni. Anche questo è stato un momento particolarmente toccante, con la proiezione a sorpresa di un video messaggio rivolto a Meliambro inviato dal cantautore.
“Il giorno della premiazione – ha ricordato Marco Lombardi – c’è stato lungo momento di condivisione fortemente partecipata, con un livello tangibile di comprensione, emozione e piacere, come veramente è capitato di rado. Non mi resta che augurare a tutti di poter ripetere insieme questa esperienza il prossimo anno nell’ottica di un grande personaggio visionario e concreto come Don Lorenzo Milani a cui è dedicato appunto la seconda edizione del Concorso”.