“Languages of Care in Narrative Medicine. Words, Space and Time in the Healthcare Ecosystem” è il titolo del nuovo lavoro di Maria Giulia Marini, edito da Springer. Con questo testo, Maria Giulia Marini - epidemiologa e counselor, divulgatrice delle Humanities for Health in Italia, direttore di Istud Sanità e membro del direttivo SIMeN- spiega come la medicina narrativa possa migliorare la medicina basata sulle evidenze (EBM), rendendola più efficace ed efficiente. Il libro – che si rivolge a tutti gli attori del sistema– offre una panoramica sui più recenti progressi della ricerca sul campo integrandoli con commenti, interviste ad esperti ed esercizi pratici.
Pubblichiamo la recensione del libro a cura di Stefania Polvani, presidente SIMeN, sociologa presso la Azienda Usl Toscana Sud Est e autrice di “Cura alle stelle. Manuale di salute narrativa”
Molte persone. Molti libri. Molto impegno quotidiano è necessario, in questo momento, per la nostra Medicina Narrativa.
Molte persone leggono i molti libri per sostenere l’impegno necessario a diffondere la nostra Medicina Narrativa nella pratica di Cura.
Si incontrano, si formano, si scambiano esperienze.
La ricca progettazione raccontata a Maggio 2018 durante il Secondo congresso della SIMeN “La complicità della cura”, sta producendo cambiamenti e osmosi nei reparti, negli ambulatori, nelle dimore in cui la malattia è “IL” tema, in cui quell’ ”armonia nascosta” che è la salute, per dirla con Gadamer, si rivela il desiderio più grande da realizzare.
Credo che Maria Giulia abbia avuto molti motivi di pubblicare anche questo lavoro in inglese; forse l’impegno a riconoscere tutti gli innumerevoli soggetti con cui l’autrice ha creato relazione e che sono rappresentati nelle pagine dei ringraziamenti; forse l’impegno a produrre uno strumento che sia patrimonio di operatori, pazienti, studiosi, residenti non importa dove, nel mondo, senza confini. È uno Strumento. Languages of Care in Narrative Medicine rappresenta un vero e proprio prezioso strumento per la Medicina Narrativa, che oggi ci chiede di non essere più solo coraggiosi e visionari, ma competenti, operativi ed efficaci. Per questo il lavoro di Maria Giulia ci indica come praticare la creatività, creare complicità, sfidare le organizzazioni. Lo fa attraversando la prateria delle parole, dei colori e delle emozioni, nel complesso mondo dell’esperienza e del vissuto, nella Cura. Ci porta a sorpresa fino alla speranza, la compassione, le percezioni. E si prova stupore di come i temi ritenuti soft, non tecnici, nello scorrere dei capitoli restino in contatto con temi grandi e solidi, come Cronicità e Salute.