SIMeN - Società Italiana di Medicina Narrativa
  • Associati
  • Chi siamo
    • Mission
    • Perché la SIMeN
    • Il consiglio
    • Statuto
    • Contatti
  • Associarsi
    • Perché associarsi
    • Iscriviti
    • Partnership
  • Medicina Narrativa
    • Cos'è la Medicina Narrativa
    • Le narrazioni
    • Storia e origini
    • Criteri e metodi
    • Gli strumenti
    • Cinema e letteratura
  • Attività
    • II Congresso Nazionale
    • I Congresso Nazionale
    • Formazione
    • Patrocini
    • Rivista
  • Eventi
    • Master
    • Convegni e conferenze
    • Corsi
    • Concorsi
    • Archivio
  • Notizie e narrazioni
  • Home
  • Notizie e narrazioni
  • Esperienze e riflessioni
  • Con un po' di Medicina Narrativa in più

Notizie e narrazioni

Con un po' di Medicina Narrativa in più

Con un po' di Medicina Narrativa in più...

A cura di Antonio Virzì
Dopo aver letto la conversazione sulla Medicina Narrativa tra Maria Giulia Marini e il professor Silvio Garattini, pubblicata sul portale di Medicina Narrativa di ISTUD,  il professor Antonio Virzì, presidente della Società Italiana di Medicina Narrativa, ha voluto "intromettersi" nella discussione.
Nel post che segue Virzì propone alcune "provocazioni": sull'utilità che potrebbe avere la Medicina Narrativa nella querelle sui vaccini, sull'importanza dell'ascolto e della costruzione di un rapporto di fiducia tra medico e paziente e, infine, sulle metodologie di ricerca in Medicina Narrativa.

Confesso che ho qualche difficoltà nel non accettare molte delle cose dette dal professore Garattini che ho considerato e considero un punto di riferimento importante per chiunque si assuma la responsabilità di curare. Questa affermazione non viene dal tentativo di addolcire le osservazioni che sto per proporre, ma perché elemento determinante alla loro comprensione.

Caro professore, (mi consenta il caro perché di cuore)
purtroppo quella che è messa veramente male è proprio la Medicina tradizionale, anzi proprio quella delle Evidenze. Per crisi non intendo certo un mio personale rifiuto che non c’è, ma molto semplicemente l’osservazione che un numero sempre maggiore di persone manifesta una diffidenza crescente, se non un vero e proprio rifiuto. Questo, per la mia formazione mi dispiace e ferisce profondamente, ma non posso accettare l’idea che la responsabilità sia solo di un pugno di sprovveduti. 

Credo che i colpevoli siano almeno altri due: Arroganza e Disonestà, e non certo della Medicina Narrativa, alleate fra loro. Alleate perché si pretende, ad esempio, che due genitori comprendano la necessità di un vaccino senza spiegazioni o con spiegazioni espresse in linguaggi più o meno incomprensibili, fornite, per colmo, da chi può anche avere perso ogni credibilità perché disonesto. Arroganza e Disonestà, l’accoppiata è micidiale. 
Per quelli della mia generazione nomi come De Lorenzo, ex ministro della Sanità o Poggiolini, quello dei divani imbottiti di lingotti, banconote e pietre preziose per intenderci, altissimo funzionario dello stesso Ministero, sono tutt’altro che dimenticati come esempio di quanto ci si possa fidare di figure che possiedono responsabilità enormi, non a caso condannati a pagare oltre sei milioni di euro per il danno di immagine allo Stato italiano. 
Per le altre generazioni è ancora peggio perché non si tratta del ricordo del caso specifico, risolvibile con la solita frase: “le mele marce ci sono sempre”, ma perché, come frutto degli scandali ripetuti si finisce con il perdere ogni fiducia nelle Istituzioni e nelle figure che le rappresentano, ministri, funzionari o scienziati che siano. 

Confesso che per me è mortificante assistere allo spettacolo di ignoranti assoluti che salgono in cattedra avendo più credito di quanti hanno dedicato la loro vita alla scienza e alla politica, riuscendo ad orientare l’opinione pubblica in direzioni pericolosissime. 
A scanso di equivoci, non solo sono favorevole ai vaccini (cado nella trappola delle opinioni), ma anche alla loro obbligatorietà oggi. Quello che mi dispiace è che con un po’ di Medicina Narrativa in più forse non saremmo arrivati a questo punto. Se medici, scienziati, funzionari, politici, fossero stati più attenti alle narrazioni delle madri che negli ultimi anni hanno cominciato a non vaccinare i figli o a farlo a malincuore, forse tutto questo si sarebbe potuto evitare. Essere attenti alle narrazioni è Medicina Narrativa. 
Poi, una ricerca seria avrebbe anche potuto individuare le fasce più sensibili (in base a sesso, età, condizione sociale, ecc ) e programmare strategie più mirate, e questa sarebbe stata ricerca in Medicina Narrativa. 
Ma per dire che ascoltare le persone è importante non ho bisogno di una dimostrazione scientificamente corretta, anzi, se qualcuno dimostrasse il contrario, sarebbe ancora più catastrofico e spero non sia necessario spiegarlo. Certamente, per ascoltare è importante non solo sapere che è necessario farlo, ma anche migliorare le proprie capacità di farlo. 
In questo, insieme a tutte la altre tecniche, la Letteratura, quella “non scientifica” dà uno splendido aiuto e anche in questo caso mi sembrerebbe inutile spiegare. Questa è Medicina Narrativa. Basta non usare le narrazioni per fare dire cose diverse da quello che vogliono dire. Leggere Mastro Don Gesualdo o Ivan Ilic insegna sul malato molto di più di quanto i testi di medicina non insegnino sulla malattia.  Se si dovesse dimostrare che è meglio per un medico non perdere tempo a leggere di storie di sofferenza, anche se frutto di quella creatività che contraddistingue l’artista, sarebbe gravissimo.

Vede, poi, senza legare cultura umanistica con onestà (purtroppo non sono equivalenti o conseguenti ), l’onestà che significa poi credibilità, oggi è ancora più importante che ieri. Se il principio base della scientificità è quello della riproducibilità delle scoperte e ieri, tutto sommato chiunque poteva lasciare cadere un oggetto e con semplici strumenti di misura, come un orologio o una bilancia, verificare scoperte rivoluzionarie, oggi se vuoi verificare qualunque affermazione scientifica nuova, se non sei un Centro di ricerca specializzato, non puoi che affidarti alla letteratura scientifica accreditata. Il comune mortale deve in pratica fidarsi. Qui ritorna il problema dell’onestà e della conseguente credibilità. 
Come non capire che se qualcuno ritiene l’onestà della fonte più determinante delle sue credenziali scientifiche, non può essere convinto solo dalle Evidenze. È necessario che queste siano proposte da persone affidabili, a meno che non si risolva tutto con l’obbligatorietà. Non è possibile trattare numeri sempre maggiori di “diffidenti” come branco di ignoranti e peggio per loro se non capiscono. Non è così anche perché i loro errori vengono pagati dall’intera comunità. 
Sapere ascoltare le loro narrazioni, che non vuol dire seguire le loro indicazioni, significa capire il perché di certi convincimenti e cosa fare per evitare il loro formarsi. Questa è Medicina Narrativa. 

Mi accorgo, che per un commento ad una conversazione tra due studiosi corretti ed entusiasti del loro lavoro come la dottoressa Marini ed il professore Garattini, di essere andato un po’ oltre, forse facendo finta di non capire come per brevità possano essere stati costretti a generalizzare esponendosi a critiche che in una conversazione più articolata avrebbero meno senso, ma voglio aggiungere un’ultima piccola provocazione.

Non sono così sicuro che per la ricerca in Medicina Narrativa si debba procedere con le stesse regole e modalità che per le Evidenze. Non dico che non sia possibile la ricerca in Medicina Narrativa, probabilmente per alcuni aspetti potranno senza difficoltà essere usati i principi già accreditati, ma non dimentichiamo che essa nasce proprio come esigenza di un’attenzione maggiore alla persona nella sua individualità. Non è un caso che proprio nell’area delle Malattie Rare si sia riscontrato un interesse maggiore e che quasi sempre si parli di complementarietà con l’EBM. Questo significa che è necessario percorrere strade nuove che superino i limiti intrinseci, ad esempio come quelli della statistica. Per analogia, ricordiamo l’esperienza di un secolo di studi sulle psicoterapie che ha insegnato che non possono essere studiate come se fossero delle semplici compresse, senza che questo significhi smettere di tentarne la valutazione. 
Questo ci deve fare diventare più indulgenti nei confronti degli inevitabili errori di chi, sulla spinta più dell’entusiasmo che dell’esperienza in campo scientifico, si avventura nel campo della ricerca e per di più in un’area con pochi riferimenti consolidati. Siamo in una fase nella quale le conseguenze di eventuali errori (vista la ancora modesta importanza data alla Medicina Narrativa e l’atteggiamento di sufficienza spesso riservatole) sarebbero relative. 

Non sottovaluterei poi la possibilità di fare ricerca senza grandi mezzi e a questo proposito offro l’ultima “cattiveria”, certamente non nei confronti di Garattini che sarà sicuramente favorevole: non sarebbe il caso, invece che con la nostra piccolissima Medicina Narrativa, di prendersela un po’ con chi in Italia paga un Ricercatore meno di qualunque altro dipendente pubblico ed in ogni caso spende per la ricerca, quella ritenuta con la R maiuscola, cifre irrisorie?
Perdonatemi queste piccole provocazioni rivolte a persone che stimo e che capiranno che hanno solo l’obbiettivo di stimolare altre opinioni. 

Altre news

  • Lavorare contro il declino dell’empatia
  • A proposito di burn-out e medicina narrativa
  • Il tempo e la comunicazione del paziente
  • Close Reading e narrazioni online
  • La formazione in medicina narrativa funziona?

Categorie

  • Notizie
  • Esperienze e riflessioni
  • Interviste
  • Letture dal web
  • Recensioni
  • Narrazioni e salute mentale
  • Medicina e letteratura
  • Storie vere e verosimili

© Copyright 2015-2021 Società Italiana di Medicina Narrativa
Tutti i diritti riservati

  • Privacy
  • Condizioni
  • Chi siamo
    • Mission
    • Perché la SIMeN
    • Il consiglio
    • Statuto
    • Contatti
  • Associarsi
    • Perché associarsi
    • Iscriviti
    • Partnership
  • Medicina Narrativa
    • Cos'è la Medicina Narrativa
    • Le narrazioni
    • Storia e origini
    • Criteri e metodi
    • Gli strumenti
    • Cinema e letteratura
  • Attività
    • II Congresso Nazionale
    • I Congresso Nazionale
    • Formazione
    • Patrocini
    • Rivista
  • Eventi
    • Master
    • Convegni e conferenze
    • Corsi
    • Concorsi
    • Archivio
  • Notizie e narrazioni